Residenziale, Recupero, Edilizia Sostenibile

Casa di campagna

Luogo

Lazise (VR)

Periodo

2014

Superfice coperta

600 mq

Volumetria

3.300 mc

Residenziale, Recupero, Edilizia Sostenibile

Casa di campagna

I fabbricati oggetto d’intervento si trovano nella campagna dell’entroterra lacustre, in particolare, in una zona dove l’andamento del terreno presenta livelli altimetrici scostanti.
Il complesso si compone di due edifici costruiti entrambi negli anni sessanta: il primo ad uso abitazione, presenta due livelli fuori terra e una cantina totalmente interrata, mentre il secondo ospita l’autorimessa di pertinenza dell’abitazione.
L’edificio principale è di proporzioni incerte e sgraziate con i prospetti diversi tra loro, frastagliati e volumetricamente non compatti. Il manufatto inoltre presenta notevoli dispersioni termiche dovute principalmente a una scarsa coibentazione delle murature in blocchi e alla struttura portante in cemento armato che si erge direttamente a vista nella facciate, tali caratteristiche rendendo la casa termicamente inadeguata ai nostri climi. L’autorimessa è stata costruita con poche velleità formali, presenta unico piano fuori terra con tetto a una falda.

L’idea di progetto nasce dall’esigenza di riformare il fabbricato sia da un punto di vista estetico-funzionale che di prestazioni energetiche.
La volontà progettuale è quella di “inglobare” l’esistente all’interno di una volumetria più regolare, compatta e simmetrica, valorizzando gli spazi annessi; la veranda, la cucina e la scala coperta d’accesso al piano primo, saranno contenute all’interno del volume che si alzerà fino a creare una torretta belvedere, riferimento alle torri colombaie tipiche delle corti storiche più importanti della zona. L’intenzione è quella di demolire il primo piano compresi pavimenti e sottofondi e di ristrutturare il piano terra.

L’edificio principale avrà la copertura a due falde, i prospetti “corti” saranno verticalmente tripartiti dal ritmo delle aperture e saranno sovrapposti da un timpano interrotto. Il prospetto sud-est è caratterizzato da ampie aperture orizzontali, da una slanciata torretta che ingloba le scale di accesso del piano primo e, in particolare, da un corpo basso ritmato da lesene “addossato” al fabbricato.
Il prospetto nord-ovest, verso il Lago di Garda, rispetta il rigoroso impianto planimetrico negli angoli per poi omettersi nella zona centrale dove un tamponamento più interno è scandito da lesene e mensole binate che sorreggono uno sbalzo di circa tre metri; tale aggetto non sporge dal corpo di fabbrica principale ma rientra all’interno dell’allineamento dei muri perimetrali. La percezione che si vuole dare è quella di un edificio compatto e regolare interrotto nella parte centrale.
L’attuale autorimessa verrà completamente demolita, ricostruita e riposizionata a una distanza di dieci metri dall’edificio esistente. La forma, in pianta, è a croce e presenta un tetto piano con parapetti in muratura per schermare visivamente i pannelli solari che si inseriranno sopra il solaio di copertura.
Pur avendo aumentato il volume si noterà comunque una riduzione dell’impatto dell’edifico all’interno del paesaggio dovuto al tipo di finitura esterna degli edifici e a una maggiore simmetria.
Il passo e le dimensioni dei vuoti del fabbricato precedente sembra casuale, il progetto pensa di inglobare tale sbilanciamento all’interno di un corpo di fabbrica rigoroso,  cosi come per i pieni e i vuoti si applicano le stesse proporzioni delle case di campagna della zona.
La finitura esterna ad intonachino a base di calce, coccio pesto, ossidi e terre permetterà all’edifico di inserirsi in maniera più armonica nei cromatismi della campagna. Per chi scorge l’edificio da molto lontano, per esempio chi in barca naviga il Lago, noterà un volume compatto, “semplice” ma nello stesso tempo leggero e “mimetizzato” nella natura grazie al gioco tra  vuoti, pieni e ombre.

É prevista inoltre l’installazione di un sistema moderno di pannelli fotovoltaici integrati nella copertura, del fabbricato principale, a filo coppo sul prospetto sud-est e di pannelli solari termici sulla copertura dell’autorimessa.

Il restauro dei manufatti è stato concepito recuperando il più possibile l’esistente sia come materiali che come strutture operando quindi un riordino estetico-funzionale per adeguare il fabbricato alle attuali normative in materia sismica-energetica ma anche per le moderne esigenze dell’abitare.

ALTRI DATI DEL PROGETTO

Progetto preliminare

arch. Damiano Zerman

Progetto definitivo

arch. Damiano Zerman

Progetto esecutivo

arch. Damiano Zerman

Direzione lavori

arch. Damiano Zerman

Collaboratori

arch. Alessandro Merigo
arch. Gianpietro Rinaldi